venerdì 25 gennaio 2013

venerdì 27 gennaio 2012

Podere Tuscania a San Vincenzo - Spiaggia vietata ai disabili

Le Menzogne e la Vergogna







La intollerabile presa in giro dei parcheggi riservati ai disabili, che la sbarra sempre chiusa e incustodita rende del tutto  irraggiungibili da quasi cinque mesi











lunedì 21 aprile 2008

Erosione naturale ? NO. artificiale !

Ultimi lavori a regola d'arte.
(Come provocare l'erosione dove non si era mai prima verificata)
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Prosegue l'opera di palificazione del litorale del Parco di Rimigliano, con una interessante novità.
I pali sono così alti (circa 2,50 metri) che non si riesce a riempire l'intercapedine così creata.
Infatti quest'anno i residui delle mareggiate, le alghe, le palline sono stati scarsissimi e quindi manca il materiale per riempire le discariche costiere appena realizzate.
Che fare per non lasciare il lavoro a metà??
Semplice, le palline mancano, ma la sabbia no. Di quella ce n'è tanta, vicina e a buon mercato. Quindi sotto con le ruspe, a levare la sabbia dalla spiaggia e buttarla dietro i pali.
Guarda che bei mucchioni, già pronti per rovesciarli sulla duna!

Succede però che arriva una mareggiata (non grossa, normale) e in quel punto trova la spiaggia abbassata di quasi un metro dalle ruspe. Il mare trova campo libero e arriva addirittura a mangiare la base della palizzata appena costruita. In un punto dove mai prima si era registrato un fenomeno del genere. (Guarda le foto del post precedente scattate neanche un mese fa prima che cominciassero a dragare la piaggia).

Il palo con il cartello abusivo del WWF galleggia ora appeso a più di un metro da terra.

La palizzata appena costruita ed appena caricata con tonnellete di sabbia, rischia di ribaltare. Mamma mia che impressione! E allora comincia il balletto delle ruspe. Si leva altra sabbia dalla spiaggia per calzare la base della palizzata. Ma il mare si rimuove e se la rimangia. Come finira?

Attualmente la situazione è questa:

1) La palizzata ha raggiunto un altezza effettiva di quasi 3,50 metri : neanche a Guantanamo!

2) La spiaggia davanti è quasi sparita, sono affiorati i sassi e tutto l'insieme è uno schifo solenne.

3) Sono stati spesi un sacco di soldi pubblici per fare dei danni gravissimi, forse irreparabili.

4) Regione, Provincia, Forestale, Capitaneria, Soprintendenza, Ente Parco. ???????????????????????????????????????????

4) Nonostante l'evidenza dei danni, il programma è di insistere con le palizzate fino a distruggere tutto il litorale di Rimigliano. Una ragione deve pur esserci. Speriamo che qualcuno la scopra.

domenica 16 marzo 2008

Rimigliano - meno cinque

Il primo chilometro del Parco è stato "normalizzato". Ormai di "naturali" ne restano solo cinque, ma a quanto se ne sa, è questione di poco. I palificatori stanno già fremendo.

In questi giorni sono terminate le opere di urbanizzazione del primo chilometro (dei sei totali) del litorale del Parco di Rimigliano.
Le grandi palizzate realizzate per formare lo spazio di contenimento delle discariche costiere, sono state prolungate fino al graziosissimo chalet costiero del Botro ai Marmi
La Barriera, alta più di due metri corre continua dalla fine della concessione del Garden Club, fino alla foce del Botro ai Marmi, intervallata solamente da qualche varco lasciato per le ruspe e da qualche aggraziato cancello in telo ombreggiante verde strappucchiato.


Lo spazio dietro la palizzata è già stato quasi tutto riempito con i rifiuti che erano stati accumulati quest'estate nella discarica-deposito. Dal momento però che lo spazio dietro i pali non era sufficiente a contenere tutti i rifiuti, si è pensato di tagliare con le ruspe la prima duna (ingrandisci le foto successive) realizzando un capace cassonetto dove stipare i rifiuti. Il materiale risultante dallo scavo è stato utilizzato per ricoprire i rifiuti.
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La duna che ci si preoccupava tanto di salvaguardare dall'erosione del mare (in effetti troppo lontana per poter essere mai raggiunta dall'acqua) è stata invece affettata con le ruspe insieme alle piante pioniere ed alle loro radici, quindi impalata ed affogata di rifiuti. La meravigliosa cornice naturale del Parco, che contornava la spiaggia, con la vegetazione che si spingeva fin sulla sabbia, ormai non esiste più, sostituita da una ripugnante stecconata e da una distesa di discariche ricoperte di sabbia.
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Il Parco retrostante può ormai essere intravisto sola attraverso qualche foro. Un'opera pubblica indecente e scandalosa, che grida vendetta e che si ha ragione di credere che non rimarrà impunita.
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lunedì 25 febbraio 2008

Rimigliano - Parco protetto dall'Algida

Uno dei cartelli del WWF Toscana e del Dipartimento Ambiente della Regione Toscana, affisso in corrispondenza del confine nord del Parco di Rimigliano. (Gli alberi che si intravedono dietro appartengono a Riva degli Etruschi).

Il cartello certifica che ci si trova in un luogo che fa parte del Sistema delle "Aree protette" della Regione Toscana e certifica e conferma quindi che

1) I confini del Parco sono ancora quelli del 1973 e che quindi il Parco naturale ha ancora inizio dal confine di Riva degli Etruschi,


2) Che le cancellature dalle mappe dei retini del Parco, nel tratto da Riva degli Etruschi al Botro ai Marmi, effettuate silenziosamente dal Comune in questi ultimi tre anni, non derivano da delibere assunte pubblicamente, ma da un soprassalto di pudore.


3) Che quindi tutte le opere di urbanizzazione eseguite e in corso di esecuzione da parte del Garden Club, della residenza dei Cavalleggeri, e del Comune, sono state effettuate all'interno di un "Parco Naturale Protetto". L'accostamento fra i vari cartelli illustra più di qualsiasi discorso la filosofia di come viene intesa da queste parti la gestione e la protezione di un Parco Naturale Protetto.

Un Parco Costiero come quello Rimigliano, anche se di caratteristiche ormai quasi uniche in italia, ha un valore e un interesse, solo se ha un ritorno turistico e commerciale.

Se per favorire questo sfruttamento si deve procedere a snaturare l'area naturale, riducendola a un desolato giardinetto pubblico, con le squallide stradine inghiaiate, i lugubri baracchini delle bibite e i patetici cartelloni dei gelati fuori stagione, non è cosa che ai nostri miopi amministratori interessi più di tanto.

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Questi cartelli sono affissi orgogliosamente anche sulle discariche costiere illustrate di seguito. Ma gli sponsor dei cartelli (WWF e Regione), sanno dove vengono affissi e cosa si sta facendo in quell'area? Non credo proprio.

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Parco Naturale della Maremma

Qui l'area è davvero protetta e sia la spiaggia che la duna vengono lasciate rigorosamente al naturale. Perché?
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http://rimigliano.blogspot.com/

mercoledì 20 febbraio 2008

RIMIGLIANO - Foto storiche del litorale

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Ingrandisci e confronta (Tratto Riva degli Etruschi - Botro ai Marmi)


In undici anni le radure antedunali non si sono allargate di un millimetro. Anzi nella zona ancora non urbanizzata subito a nord del Botro ai Marmi, stanno semmai restringendosi per l'allargamento della vegetazione. L' unica che si è visibilmente allargata a scapito del bosco è quella dove è stata realizzata la discarica costiera.(vedi). Proprio un bell'intervento di ripristino, non c'è che dire.

Tratto Gardenia - Mariva
In questo caso le radure antedunali (circa 2000 mq) si sono leggermente allungate (con l'aiuto dell'uomo) verso l'interno, sono state recintate con le famigerate palizzate
e rialzate, per creare un grazioso (e ovviamante prestigioso) belvedere, con circa 1100 mc di sabbia (arrivata, si dice, con un ponte
aereo dai caraibi). La sabbia riportata è stata tanta che la palizzata di contenimento, dopo un anno e mezzo, già rischiava di crollare e si è dovuto procedere alla posa di una seconda più massiccia palizzata, infissa accanto alla prima, sulla spiaggia.
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Nelle fotografie si può anche rilevare l'avanzamento ed arretramento della battigia che, sul medio-lungo periodo è di tipo ciclico. Le foto del 2007 sono in scala leggermente ridotta rispetto alle altre e si riferiscono al periodo estivo (giugno-luglio), durante il quale si raggiunse il culmine dell'avanzamento della linea di battigia. Da allora la spiaggia si è progressivamente riallungata
e la situazione attuale (febbraio 2008) è del tutto sovrapponibile a quella documentata dalle foto del 2005. La spiaggia fortunatamente è quasi dovunque molto lunga e in molti tratti lunghissima e ciò di cui ha massimamente bisogno è di essere lasciata in pace (possibilmente abbandonata) dai suoi protettori istituzionali. In ogni caso l'alibi dell'erosione (guardate le foto) è semplicemente ridicolo.
Anche nella zona Garden.Botro ai Marmi la spiaggia è assai lunga, rialzata e protetta da banchi di scogli affioranti. L'enorme e devastante palizzata non serve assolutamente a nulla, se non come contenimento della discarica dei rifiuti della spiaggia. Una follia incomprensibile e priva di qualsiasi possibile giustificazione.
Anche in questi giorni (febbraio 2008) enormi trattori e ruspe percorrono implacabili questo tratto di spiaggia per ampliare palizzate, per scavare strade nella duna, per dare la caccia alle poche palline superstiti, arando il litorale su e giù con una furia incomprensibile e assurda. Guardate come è ridotta la riva di quello che dovrebbe essere un Parco Naturale Costiero. Bella naturalezza davvero. Perché tutto questo? Se almeno ci fosse una ragione plausibile. Non c'è.
L'unico motivo è sempre lo stesso: l'azione patologicamente complusiva delle varie Amministrazioni a inventarsi opere, non importa se inutili o anche dannose, purché idonee a catturare qualche finanziamento regionale, statale o europeo.
Possibile che la popolazione di San Vincenzo non abbia necessità di qualche opera più urgente della devastazione sistematica della spiaggia e del Parco di Rimigliano?
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Qui sotto siamo invece nel Parco dell'Uccellina, dove i problemi di erosione ci sono e sono drammatici. Nonostante questo e nonostante che l'Ente Parco disponga di ingenti finanziamenti per la protezione del litorale. Nessuno si sogna di piantare palizzate e barriere rigide in genere, perchè tutti gli studi e le esperienze fatte hanno dimostrato che si tratta di interventi che, al di là del loro aspetto devastante, sono del tutto controproducenti, perché vanno ad interrompere irreversibilmente il processo naturale di ricostituzione dunale alimentato dalla sabbia asciutta trasportata dal vento verso l'interno. Anche i trattori sono naturalmente banditi, e tutti quelli di Alberese hanno dovuto emigrare a San Vincenzo.


http://rimigliano.blogspot.com/
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